di Giorgio Girelli*
Nel recente consuntivo sull’attività dell’anno trascorso del CE.S.MA. (Centro Studi Marche – Roma), spicca il conferimento all’ambasciatore Giovanni Castellaneta della distinzione onorifica di “Marchigiano ad honorem”. Tale riconoscimento viene assegnato annualmente a personalità non marchigiana la quale, oltre ad avere raggiunto prestigiosi traguardi, ha anche ben operato nelle Marche e per le Marche. La cerimonia ha luogo al Senato della Repubblica italiano e viene curata dalla rinomata istituzione culturale marchigiana – presidente l’imprenditore Umberto Antonelli -da decenni operativa a Roma. Tra i suoi maggiori eventi c’è appunto dal 1984 l’assegnazione di riconoscimenti ( il “marchigiano dell’anno”) ad esponenti delle Marche che si siano distinti in vari settori (arte, scienza, imprenditoria, Pubblica amministrazione).
L’ambasciatore Castellaneta premiato dal presidente onorario del CESMA amb. Giorgio Girelli, dalla ambasciatrice Assunta Accili e dal funzionario ONU Andrea Angeli
A tale premio si affianca il “Marchigiano ad honorem”, concesso appunto in quest’ultima edizione all’ambasciatore Giovanni Castellaneta, prestigiosa personalità della diplomazia italiana che, come noto, ha svolto la sua attività diplomatica come ambasciatore d’Italia in Iran (1992-1995), in Australia (1998-2001) e negli Stati Uniti d’America (2005-2009).
Portavoce del ministero degli Affari Esteri e Capo del Servizio Stampa dal 1989 al 1992, è stato inoltre consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana e suo rappresentante personale per i Vertici del G8 del 2001 e del 2005. Già presidente di Finmeccanica e di altri rilevanti entità economiche, Castellaneta è presidente dell’Associazione Diplomatica ed ha pure diretto la Associazione (ora Fondazione) Nazionale dei Cavalieri di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
Presente alla cerimonia anche il prefetto di Pesaro e Urbino, Emanuela Saveria Greco, che ha consegnato il premio “marchigiano dell’anno” (pergamena e scultura) a due …”nativi”: il prefetto Pellos (Urbino) e l’ammiraglio Pagnottella (Fano).
Giovanni Castellaneta è l’attuale Segretario Generale della Iniziativa Adriatico Ionica (IAI), organizzazione internazionale che ha sede ad Ancona. Questo incarico, ricoperto dal 2017, gli ha permesso appunto di operare intensamente “nelle Marche ed anche per le Marche”.
L’“Iniziativa” è nata il 20 maggio 2000, con la firma della “Dichiarazione di Ancona” da parte dei ministri degli Esteri dei sei paesi fondatori (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia e Slovenia), alla presenza del Presidente della Commissione europea Romano Prodi. La firma del documento fu l’evento conclusivo della “Conferenza sullo sviluppo e la sicurezza nel mare Adriatico e nello Ionio” e prossimamente ad Ancona, con il concorso anche del Comune e dall’ANCI Marche, avrà luogo un incontro alla Mole Vanvitelliana dove sarà solennemente celebrata la ricorrenza del 25°della “Dichiarazione”. Nel 2002 l’ “Iniziativa” fu estesa alla federazione di Serbia e Montenegro; in seguito al referendum in Montenegro, con il quale i cittadini scelsero di sciogliere la federazione, entrambi gli Stati rimasero membri della Organizzazione. Il 2018 vide l’adesione della Macedonia del Nord, promossa dall’Italia durante il suo anno di presidenza. Nel 2019, anche la Repubblica di San Marino ha aderito all’Iniziativa Adriatico-Ionica, durante la presidenza montenegrina. I paesi membri sono così saliti a dieci.
Il 30 giugno 2006 è stata costituita la Euroregione Adriatico Ionica, entità di cui l’ “Iniziativa Adriatico-Ionica”, insieme alle amministrazioni locali, ne promuove le attività. Si tratta di un forum intergovernativo per la cooperazione regionale che persegue tra l’altro lo scopo di stimolare l’allargamento dell’Unione europea ai paesi balcanici.
Il 19 giugno 2008 segna l’istituzione del Segretariato permanente, con sede ad Ancona, volto a rafforzare la cooperazione tra gli stati e facilitare il raggiungimento degli scopi dell’“Iniziativa”, ossia promuovere la stabilità politica ed economica attraverso il rafforzamento della cooperazione regionale, e facilitare il processo di integrazione europea. L’Organizzazione è diventata fonte anche di nuove intraprese. Nel 2010, i ministeri degli Affari Esteri dei suoi paesi, riuniti ad Ancona, hanno approvato la “Dichiarazione sul sostegno della strategia dell’UE per il bacino adriatico-ionico”, in cui si ribadisce la necessità di proteggere l’ambiente marino dall’inquinamento ed uno sviluppo ed una crescita sostenibili, considerando che, una volta portato a termine il processo di integrazione, l’Adriatico e lo Ionio saranno mari interni dell’Unione europea.
Su mandato del Consiglio europeo la Commissione ha predisposto la “Strategia europea per la regione adriatico-ionica” (EUSAIR) che è stata poi approvata dal Consiglio stesso il 24 ottobre 2014 e che si trova ora nella sua fase di attuazione. Dal 2015, la IAI ha iniziato un processo di riorganizzazione delle sue strutture per favorire la cooperazione ed evitare sovrapposizioni con EUSAIR: terza strategia macroregionale dell’Unione europea, dopo quelle per l’euroregione del Mar Baltico (2009) e per la regione del Danubio (2011).La strategia EUSAIR copre un’area che comprende 10 Stati di cui 4 Stati membri Ue (Croazia, Grecia, Italia, Slovenia) e 6 paesi non-Ue (Albania, Bosnia-Erzegovina, Montenegro, San Marino, Serbia e Macedonia del Nord).
Il suo obiettivo generale è “promuovere una prosperità economica e sociale sostenibile nella regione mediante la crescita e la creazione di posti di lavoro e il miglioramento della sua attrattività, competitività e connettività, preservando al tempo stesso l’ambiente e assicurandosi che gli ecosistemi costieri e marini restino sani ed equilibrati”.
La “Strategia” prevede un Piano d’azione incentrato su aree tematiche chiamate “pilastri” per ognuno dei quali è elencata una lista di azioni prioritarie e di obiettivi, supportati da progetti e iniziative. I quattro pilastri previsti dal Piano d’azione attuale sono: Economia sostenibile blu (tecnologie blu e verdi; pesca e acquacoltura; governance del mare e servizi); Connettere la regione (trasporto marittimo; connettività multimodale; nodi urbani; reti energetiche; energie rinnovabili); Qualità ambientale (ambiente marino e costiero; habitat terrestri transnazionali e biodiversità);Turismo sostenibile (transizione digitale dell’offerta turistica diversificata e del patrimonio culturale). Anche la Regione Emilia-Romagna ha aderito alla Strategia dell’Unione europea per la Regione adriatica-ionica con l’obiettivo di realizzare gli obiettivi comuni all’area in questione: favorire la coesione sociale, economica e territoriale per ridurre le disparità nella macroregione attraverso la cooperazione.
Vista la sensibilità e l’esperienza maturata negli anni di attività sui temi dello sviluppo sostenibile e del cambiamento climatico, la Regione Emilia-Romagna coordina il Pilastro 3 (Qualità ambientale) insieme alla Regione Umbria nonchè al Ministero dell’Ambiente e sicurezza energetica.
Il Prof. Donato Iacobucci, Docente di Economia Applicata all’Università Politecnica delle Marche, dopo avere richiamato la rilevanza del Mediterraneo nella storia europea, considerazione utile non solo a rivalutare il ruolo dell’Italia che ne è al centro ma anche a rinverdire l’attenzione sulla strategia dell’UE per la macroregione Adriatico-Ionica, sottolinea che “la Regione Marche si è dotata di una legge specifica (L.R.M. 17.07.2024, n.15) per la promozione della macroregione ed ha un ruolo rilevante nell’ambito della strategia attraverso la gestione di parte delle attività del facility point (reti relazionali) il cui compito è di sostenere la governance della macroregione”.
Il Segretario di Stato per gli Affari Esteri della Repubblica di San Marino, Luca Beccari, intervenendo nel corso del Consiglio Ministeriale dell’Iniziativa Adriatico-Ionica nel maggio 2020 rilevò come il turismo, la cultura, i trasporti e l’energia rappresentino una comune prospettiva di stabilità nel prossimo futuro in quantosettori altamente strategici il cui potenziale esprimibile da ciascuno deiPaesi va unito per favorire il consolidamento dell’area Adriatico-Ionica e renderla ricettiva agli investimenti esterni.Temi oggetto di perdurante attenzione da parte del Titano che, ad esempio, nel novembre 2023 ha ospitato una conferenza internazionalesullo sviluppo dell’area. Il forum venne organizzato da AI-NURECC: network di città, regioni, università e camere di commercio dell’Euroregione Adriatico Ionica.Emersero proposte pregevoli e su cui riflettere in quanto provenienti da un Paese che per otto secoli ha coltivato valori di accoglienza, solidarietà e pace.Tanto da aver indotto l’UNESCO a riconoscere San Marino “Patrimonio dell’Umanità” rappresentando i valori della piccolaRepubblica “una tappa importante dello sviluppo dei modelli democratici in Europa e in tutto il mondo”.
Ma le “gemmazioni” generate dalla Macroregione sono numerose. Ad esempio in ambito militare marittimo il 1 dicembre 2004 i delegati delle Marine di Albania, Croazia, Grecia, l’allora Serbia/Montenegro (ora Montenegro), Italia e Slovenia si sono riuniti a Roma nel 1° ADRION Seminar, che di fatto ha dato vita all’iniziativa che si inquadra tra le attività discendenti dalla Conferenza interministeriale di Ancona sulla sicurezza e lo sviluppo dei Paesi della regione Ionico-Adriatica del 2000.
Oltre allo svolgimento di un Seminario tale iniziativa prevede dal punto di vista operativo un’esercitazione simulata CAX (Computer Assisted Exercise) e un’attività addestrativa in mare (LIVEX). Entrambe le attività si svolgono a cadenza annuale e sono organizzate a rotazione da una delle sei Marine ADRION. La prima ADRION LIVEX si è svolta nel 2006.
La IAI è solerte anche nel settore giovanile. L’Iniziativa Centro Europea e l’Iniziativa Adriatico-Ionica hanno lanciato il concorso “Active Young Citizens for Sustainable Development in CEI and AII Areas”.Il progetto intende incoraggiare l’attivismo e la partecipazione delle giovani generazioni sui temi dello sviluppo sostenibile, premiando le migliori iniziative progettuali presentate da scuole superiori dei Paesi membri InCE e/o IAI, e ispirate all’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e alla realizzazione dei suoi 17 obiettivi.
Sollecitudine per il “dossier giovani” non frenata neppure dalla epidemia di covid: il 6 luglio 2021 infatti è stato firmato il protocollo d’intesa tra l’Università Politecnica delle Marche ed il Segretariato Permanente della Iniziativa Adriatico-Ionica. La collaborazione prevede l’avvio di un insegnamento sui temi relativi all’integrazione europea ed allo sviluppo politico-economico dei Paesi interessati alla Iniziativa Adriatico-Ionica ed alla European Strategy for the Adriatic-Ionian Region (EUSAIR), ovvero Albania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Grecia, Italia, Montenegro, Repubblica del Nord Macedonia, San Marino, Serbia, Slovenia.
L’ambasciatore Castellaneta ed il Rettore Gregori firmano il protocollo d’intesa
Presenti per la firma il Prof. Gian Luca Gregori, Rettore dell’Università, e l’Ambasciatore Giovanni Castellaneta, preposto al Segretariato Permanente della Iniziativa Adriatico-Ionica il quale ha così commentato l’intesa: “Investire sui giovani è uno dei modi migliori per rafforzare i Balcani occidentali, oltre a consolidare lo spirito di collaborazione ed amicizia tra i paesi del bacino adriatico ionico che è alla base della “Dichiarazione di Ancona. Le 10 borse di studio e la cattedra universitaria su temi relativi all’integrazione europea ed allo sviluppo politico/economico dei Paesi interessati dalla Strategia EUSAIR, bene si inseriscono all’interno del dossier giovani che il Segretariato IAI ha portato avanti con forza in questi ultimi anni”.
In tema poi di promozione della coesione regionale il 24 settembre dello scorso anno è stato siglato , alla sede del CIHEAM di Bari, il Protocollo d’Intesa tra tale ente ed il Segretariato Permanente dell’Iniziativa Adriatico-Ionica allo scopo di promuovere la collaborazione per lo sviluppo dell’area e per rafforzare il ruolo dell’Italia nella Regione balcanica, in continuità col processo di integrazione europea.
L’ambasciatore Castellaneta e il direttore generale dell’ Istituto Agronomico Bari, Reali
Il CIHEAM (Centro Internazionale di Alti Studi Agronomici Mediterranei) è un’organizzazione intergovernativa mediterranea fondata nel 1962 e composta da 13 Stati membri (Albania, Algeria, Egitto, Spagna, Francia, Grecia, Italia, Libano, Malta, Marocco, Portogallo, Tunisia e Turchia).
Alla cerimonia hanno presenziato Maurizio Reali, referente operativo in Italia del CIHEAM (sede Parigi) nonchè direttore generale dell’Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari (Centro di formazione postuniversitaria),e l’ambasciatore Giovanni Castellaneta, Segretario generale dell’Iniziativa Adriatico-Ionica. L’intesa rappresenta un progresso significativo nel promuovere il dialogo e la coesione tra le regioni adriatico-ioniche, incentivando al contempo la diversificazione economica e l’adozione di tecnologie innovative nei Paesi dell’area. Questa partnership, inoltre, contribuirà a sostenere la definizione di strategie e progettazioni congiunte, lo scambio di esperti e la mobilitazione di professionalità tra le due Organizzazioni, oltre alla promozione di seminari e incontri su temi di reciproco interesse.
*Ambasciatore di San Marino




