Nel territorio di Rimini e provincia sono centinaia i movimenti franosi. Quelli più rilevanti sono: cinque a Montegridolfo (centro storico, capoluogo e Trebbio), quattro a San Leo (Villanova-Maiano, monte San Paolo, Montale Case Carnaio, Iole-Ca Mandrelli) e altrettante a Sant’Agata (strade comunali, ponte Marecchiola e cimitero Sapigno) e tre a Casteldelci (Gattara e torre storica, Durceto-Fragheto), oltre a numerose situazioni che richiedono il consolidamento e la messa in sicurezza di svariati tratti di strada e banchine in Valconca e Valmarecchia.
L’inquietante e grave situazione emerge dal lavoro seguito a Roma dall’On. Tiziano Arlotti che partecipa, in quanto membro, ai lavori della Commissione Ambiente della Camera che, ieri, ha approvato all’unanimità una risoluzione che impegna il Governo a stanziare 500 milioni annui per la difesa del suolo e “ad assumere iniziative per rivedere il Patto di stabilità interno e consentire così agli enti locali di investire risorse in interventi di prevenzione e manutenzione del territorio e di contrasto al dissesto idrogeologico”. E per quanto riguarda la nostra provincia, il fabbisogno economico stimato andrebbe ben oltre i 7 milioni di euro. In Italia – si legge nella nota del parlamentare riminese – il costo dei danni legato ad alluvioni e frane fra il 1944 e il 2012 è stato stimato da Cresme e Ance in 61,5 miliardi di euro.
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