Da Reggio Emilia a Crotone, non si ferma l’ondata di arresti nell’ambito della maxi inchiesta Aemilia che a inizio ha già portato misure cautelari per 117 persone. Ieri sono scattati i sigilli anche a per due società con sede a Riccione: ‘Cu.gi.ra Sas’ e ‘Magu Srl’ attive nel settore bar e pasticceria. Le indagini hanno accertato la riconducibilità delle due società, opportunamente coperte da imprenditori prestanome, ai fratelli Michele e Francesco Bolognino affiliati alla potente organizzazione mafiosa originaria della Calabria. Sulla maxi operazione finalizzata a colpire l’organizzazione mafiosa in emilia, la Procura di Bologna il 26 agosto scorso ha chiesto 219 rinvii a giudizio.
“Il brillante risultato portato a termine dalla Guardia di Finanza – ha dichiarato il sindaco Renata Tosi – ci ricorda che nessun territorio è immune all’azione delle infiltrazioni criminali, soprattutto in un paese come il nostro, caratterizzato da un’imprenditorialità sana e operosa, in periodi non facili di crisi economica. La lotta alla criminalità organizzata non solo ci indica palesemente che non bisogna mai abbassare la soglia di attenzione, ma deve diventare un “percorso culturale” nel quale le forze dell’ordine, le istituzioni, la comunità, gli imprenditori, i cittadini singoli, credano tutti insieme per promuovere azioni di contrasto e prevenzione contro questo grave fenomeno. Le confische, l’azione repressiva, il filo diretto tra le istituzioni e le forze dell’ordine, una direzione comune per il conseguimento di un unico risultato sono la strada che dobbiamo continuare a seguire affinchè si possa fare squadra pur nel rispetto dei rispettivi ruoli. Per questo occorre l’impegno e la consapevolezza di tutta la società riccionese”.