Notte impegnativa per le volanti della Polizia. Tre interventi e quattro arresti. Il primo: erano le 2,30 di notte quando è giunta una segnalazione sul numero di emergenza della Questura relativa ad una autovettura i cui occupanti, due individui, erano stati visti danneggiare sul lungomare alcune auto in sosta; immediatamente fatte convergere sul posto, due volanti rintracciavano i richiedenti, due cittadini bulgari, i quali riferivano che qualche istante prima avevano visto una macchina di colore celeste fermarsi ripetutamente vicino al alcune autovetture in sosta, uno dei due occupanti scendere e subito dopo un rumore di vetri infranti; mentre una volante assumeva ulteriori informazioni l’altra si metteva alla ricerca dell’autovettura segnalata, rintracciandola e fermandola in viale Regina Elena. Effettuata la perquisizione personale estesa pure al veicolo, i poliziotti rinvenivano e sequestravano una serie di arnesi atti allo scasso, oggetti atti ad offendere, chiavi alterate e numerose altre cose di cui i due occupanti non sapevano spiegarne la provenienza. Parallelamente, nonostante l’ora, gli agenti riuscivano a rintracciare uno dei proprietari dei veicoli danneggiati, una ragazza, la quale giunta sul posto constatava che dalla sua auto era stata asportata una borsa, corrispondente perfettamente ad una di quelle ritrovate nell’auto fermata, i cui occupanti italiani, rispettivamente di anni 40 e 22,a questo punto venivano dichiarati in arresto.
Il secondo ieri sera nel corso di un normale servizio di controllo del territorio. Verso le 22,30 in viale Adige due poliziotti della squadra volanti hanno deciso di fermare per un controllo un soggetto che stava percorrendo in bicicletta il medesimo viale; ad insospettire gli agenti lo strano comportamento dell’uomo il quale, alla vista della pattuglia, si fermava chinandosi come per simulare un guasto alla bici. Nel momento in cui uno dei due agenti si avvicinava per chiedere i documenti, l’uomo si rialzava e scagliava violentemente la bicicletta contro il poliziotto, dandosi alla fuga; ne nasceva un inseguimento che terminava quando il soggetto si trovava di fronte un muretto troppo alto da scavalcare, venendo così bloccato. Agli agenti non sfuggiva però la mossa dell’uomo il quale, vistosi alle strette, prima di essere preso gettava qualcosa dentro una siepe. La perquisizione permetteva di rinvenire addosso all’uomo una grossa torcia, mentre nella siepe veniva ritrovato quanto dallo stesso gettato poco prima, un portafogli, all’interno del quale vi erano soldi e documenti intestati ad una ventitreenne riminese poi rintracciata. Il trentasettenne originario di Palermo ma residente a Rimini, veniva tratto in arresto per il reato di rapina.
Infine, nel cuore della notte, verso le 4,00 la sala operativa della Questura ha inviato una volante in Viale Vespucci poiché tre ragazzi avevano segnalato di essere stati aggrediti da parte di due soggetti, uno dei quali aveva colpito con una bottigliata al capo uno dei tre richiedenti. Giunti sul posto, i poliziotti constatavano che effettivamente un ragazzo presentava una ferita alla testa ed al collo, per cui richiedevano immediatamente l’intervento di un’ambulanza. Dalle dichiarazione degli aggrediti, gli agenti accertavano che gli aggressori erano due giovani di origine nordafricana, allontanatisi a bordo di un auto di colore nero. Le immediate ricerche permettevano di rintracciare poco dopo in piazza Kennedy l’autovettura segnalata, con a bordo due ragazzi corrispondenti alle descrizioni fornite i quali – alla vista dei poliziotti – si davano alla fuga, vana, in quanto dopo un breve inseguimento venivano bloccati e identificati. Gli accertamenti permettevano di fare luce sulla dinamica del fatto, iniziato circa due ore prima all’esterno di un locale della zona quando i tre aggrediti, intrattenendosi con alcune ragazze, erano stati avvicinati dai due giovani, un ventisettenne di origini siciliane ed un ventitreenne di origine tunisina, i quali con fare arrogante avevano cercato di inserirsi nella conversazione con scarso successo; analoga cosa era successa dopo circa mezz’ora allorquando i due avevano nuovamente tentato l’approccio con le ragazze in compagnia dei tre aggrediti, i quali a questo punto avevano cercato, in maniera civile, di far desistere i due da tale inopportuno comportamento. Evidentemente tale condotta non era stata ben accetta in quanto i tre giovani, a fine serata – mentre si stavano dirigendo verso il proprio albergo – erano stati raggiunti da un auto con i due aggressori a bordo i quali, una volta scesi, avevano affrontato il gruppetto prima verbalmente e subito dopo fisicamente con calci, pugni ed una bottiglia di vetro, che aveva causato la ferita più grave ad uno dei tre malcapitati. Una volta chiarita la dinamica, i poliziotti traevano in arresto per il reato di lesioni personali aggravate il ventitreenne di origine tunisina indicato come colui il quale aveva materialmente sferrato la bottigliata, mentre denunciavano a piede libero il secondo per il medesimo reato.