Bologna, Parma, Modena e Reggio Emilia: sono ben quattro le città emiliano romagnole presenti quest’anno nella top 10 della classifica realizzata da FORUM PA. L’indagine stila la classifica delle città italiane sul fronte della smartness, ovvero la vivacità e la destrezza con cui pubblico e privato riescono a semplificare la vita e le esigenze dei cittadini-utenti con l’utilizzo di nuove tecnologie o particolari accorgimenti presenti sul territorio urbano.
106 i Comuni capoluogo presi in esame sulla base di 150 indicatori statistici. Sette le dimensioni monitorate: economy, living, environment, people, mobility, governance e, da quest’anno, legality. Il podio è il medesimo del 2014: Milano, che “registra infatti una ulteriore fuga in avanti”, Firenze che “rincorre velocemente e Bologna che invece “registra una brusca fermata”. L’analisi di quest’anno si è arricchita, come già accennato, con la dimensione legality: un insieme di dodici indicatori puntuali che vanno a misurare il livello di legalità territoriale. Il rapporto è stato elaborato insieme ad Openpolis, l’osservatorio civico della politica che “analizza quotidianamente i meccanismi complessi e le fenomenologie emergenti del paese” che si affiancano alle altre realtà che storicamente rappresentano il comitato scientifico: ISTAT, Unioncamere, ANCI, Federutility.
La dimensione legality introduce’ un ricco insieme di nuovi indicatori: le variabili “microcriminalità in città” “appalti” e “lavoro nero” analizzano il contesto generale delle città italiane prese in considerazione; “amministratori minacciati”, “giornalisti minacciati”, “rating aziende” e “comuni commissariati” tastano il polso a quanto la criminalità organizzata stia soffocando la vita sociale di questi comuni; “efficienza tribunali” e “beni confiscati ricollocati” hanno lo scopo di monitorare il lavoro della giustizia; “eco reati”, “ciclo del cemento” e “gestione rifiuti” affrontano il tema dell’illegalità ambientale. Dalla lentezza dei processi, agli abusi edilizi, passando per la criminalità organizzata. Le prime dieci città in classifica, infatti, sono sostanzialmente quelle dello stesso anno con l’eccezione dell’entrata in classifica di Trento (lo scorso anno 13°) e l’uscita nella top 10 di Ravenna (dal 7° al 13° posto). La prima, premiata soprattutto nelle dimensioni environment e governance (ma con buoni risultati anche in economy e people) la seconda risente di basse performance su alcune dotazioni strutturali (servizi di connessione infrastrutturale, consumo energia, iniziative conferimento rifiuti) ma, soprattutto, risente dei risultati della dimensione legality con gli indicatori relativi alla microcriminalità in città e agli amministratori minacciati. Per il resto, il top della classifica vede confermate e ben salde in testa Milano (che aumenta leggermente il vantaggio rispetto alle inseguitrici), Bologna, Firenze e Modena. Ma quello che più spicca è che anche questa anno sei delle dieci città al top non sono città metropolitane ma città di medie dimensioni che però vanno a costituire, di fatto, l’ossatura più robusta del nostro sistema urbano. La classifica e, tra parentesi, il punteggio: Milano (638), Bologna (613), Firenze (587), Modena (568), Venezia (557), Parma (556), Reggio nell’Emilia (551), Trento (550) Padova (549), Trieste (548).
L’impianto complessivo è così costituito da 150 variabili statistiche elementari, 84 Indici di fattore, 7 dimensioni, 14 indici dimensionali e 1 indice di sintesi. La ricerca completa è stata presentata nei giorni scorsi a Bologna nell’ambito del FORUM PA EXPO e Smart City Exhibition, organizzata in collaborazione con BolognaFiere e dedicata all’innovazione nei sistemi urbani e territoriali.