• Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti
MENSILE DI POLITICA ECONOMIA CULTURA SPORT E COSTUME DELLE PROVINCE DI RIMINI E PESARO - TEL. 0541-611070
lunedì, Maggio 19, 2025
27 °c
Rimini
27 ° Mar
27 ° Mer
  • Login
[adning id="56557"]
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
[adning id="56557"]
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
    • SPIEGA L’ESPERTO
  • Inchieste
No Result
View All Result
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
Home Cultura

Alessandro Gambalunga, il mecenate mai accettato dai nobili della città

Redazione di Redazione
15 Dicembre 2015
in Cultura, Focus, Rimini
Tempo di lettura : 2 minuti necessari
A A

 

biblioteca-gambalunga-rimini-alessandro-gambalunga-storia

di LUCA BARDUCCI

Dopo la morte di Alessandro Gambalunga (12 agosto 1619) la moglie Raffaella Diotallevi, ottemperando alle precise norme dello Statuto riminese, fece redigere l’inventario dei beni del defunto. Nel lungo e minuzioso elenco di oggetti compaiono anche diverse medaglie: su di un lato esse riportavano l’effige del gentiluomo, mentre sull’altro vi era rappresentata la caduta di Fetonte, col motto, ripreso da un’elegia di Properzio: ET VOLUISSE SAT EST, [nelle grandi imprese] l’aver tentato è sufficiente. La particolare scelta del motto da parte del Gambalunga potrebbe essere stata dettata dalla volontà di condensare in poche parole il bilancio di una vita, la sua, da sempre improntata al mecenatismo verso letterati e musicisti, che nel tempo non mancarono mai di dedicargli le proprie opere. Nipote di un mastro muratore, e figlio di un mercante (per quanto ricchissimo) da ferro, grazie al proprio patrimonio, valutato da un contemporaneo attorno ai duecentomila scudi, Alessandro Gambalunga poté dilettarsi, al pari di altre famiglie (quelle stesse che sempre negarono alla sua l’ascrizione al patriziato cittadino) della musica, e della compagnia de virtuosi, che […] sogliono convenire, e ritrovarsi caramente insieme. Non era raro infatti che a palazzo si tenessero concerti privati, e il padrone di casa, nei confronti dei musicisti, fu sempre pronto ad accordar protezione non solo ai virtuosi di tal professione, ma quelli ancora, che solamente v’hanno qualche inclinatione, come ricorda il riminese Girolamo Ghisuaglio, che al Gambalunga dedicò un libro di madrigali. Ma nel motto properziano leggiamo anche un velo di amarezza che forse lo accompagnò negli ultimi anni. Ciò che Gambalunga compì in vita, e che lo portò ad essere uno degli uomini più ricchi della città, non riuscì a garantirgli l’erede al quale lasciare il cognome, le sostanze, e soprattutto la grande biblioteca, accresciuta nel corso degli anni con continui acquisti nelle più importanti piazze italiane ed estere, e alla quale aveva dedicato tempo e finanze, arrivando persino a installare nell’ammezzato del palazzo un laboratorio dove messer Matteo libraro si occupava della rilegatura dei volumi, che riportavano sul piatto anteriore l’inconfondibile stemma familiare. E dal puntiglioso e articolato testamento, rogato a Pesaro nel 1617, emerge chiaramente l’ansia per ciò che il fato avrebbe potuto riservare alla sua preziosa biblioteca.

 

Ciò nondimeno, malgrado lo scarso richiamo che la cultura suscitava nella comunità riminese, volle legarla in eredità alla città, e con un grande atto d’amore dispose che i libri fossero posti a beneficio et uso principalmente dell’erede per tempo, et poi anco di tutti li altri della città che volessero per tempo nelle medesime stanze andarsene a servire […]. Ma non solo a musica e letteratura volse il Gambalunga i propri interessi: all’inizio del Seicento provvide anche a far decorare l’Oratorio della Madonna del Paradiso, un piccolo edificio frequentato dalla Confraternita dei Falegnami che si trovava a fianco del Tempio Malatestiano. Commissionò al pittore Giovanni Laurentini detto l’Arrigoni un affresco rappresentante il Giudizio Universale per la facciata, e diverse tele con le Storie di Giuseppe e Maria come decorazione del soffitto ligneo. E in questo piccolo oratorio fu sepolto insieme al padre Giulio. La chiesa e i due sepolcri monumentali vennero purtroppo distrutti da un bombardamento nel 1944, ma il ricordo di questo grande benefattore continuerà a perpetuarsi, vogliamo augurarci, per molti anni a venire.

Tags: alessandro gambalungaet voluisse sat eststoria biblioteca gambalunga rimini
Articolo precedente

Santamonica, la stima: 200 milioni di ricaduta economica su Rimini e San Marino. Dall’estero il 40% dei clienti

Articolo seguente

Turismo, no alle trivelle in Adriatico. L’Emilia Romagna ha detto “sì”

Redazione

Redazione

REDAZIONE LA PIAZZA

Articoli Collegati

Daniela D'Elia
Cattolica

Cattolica. “La bambina che sorrideva sempre” arriva al Salone del Libro di Torino

17 Maggio 2025
Focus

Saludecio. Addio a Dilvo Polidori, quel signore sindaco di Saludecio per 20 anni

17 Maggio 2025
Silvio Di Giovanni
Cattolica

Cattolica. Silvio Di Giovanni presenta nuovo libro allo Snaporaz il 17 maggio alle 16.30

16 Maggio 2025
Cattolica

Cattolica. Primo evento per il MoLab Running Club, 50 atleti a lezione di corsa

16 Maggio 2025
Focus

Green Festival, San Marino esporta cultura ambientale a Pesaro… Mostra sulla lotta alle plastiche in mare

16 Maggio 2025
Verucchio
Rimini

2^ maratonina Rimini – Verucchio: 8^ Corsa X la Vita

16 Maggio 2025
Focus

Rimini. Meeting 2025: “Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi” dal 22 al 27 agosto

15 Maggio 2025
Focus

Provincia di Rimini: Giulia Corazzi nuovo segretario, Christina D’Andrea vice

15 Maggio 2025
Mostra più articoli
Articolo seguente

Turismo, no alle trivelle in Adriatico. L'Emilia Romagna ha detto "sì"

Dalla fusione delle cooperative “Olmo” di Rimini e “Nel Blu” di Cattolica prende vita “Coop 134 – Cooperativa Sociale”

Il Sigismondo d’Oro 2015 a Maurizio Focchi e all’associazione ‘Rompi il Silenzio’

Autovelox, dal 4 gennaio in via Euterpe, Settembrini e Tolemaide

Please login to join discussion

Ricerca articoli e archivi

No Result
View All Result

Articoli

gruppo292.com

Articoli recenti

  • Riccione. L’onorevole Beatriz Colombo: “Bene le tre casse d’espansione in Romagna” 18 Maggio 2025
  • Il caso Garlasco nel caos più totale… 18 Maggio 2025
  • Economia. Una tregua non chiude la guerra di potere tra Usa e Cina 17 Maggio 2025
  • Inaugurato ieri il Wein Tour Cattolica: si continua a brindare oggi e domani 17 Maggio 2025
  • La Effedue di Coriano entra in Sipral e cresce 17 Maggio 2025
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino

© 2025 .292-

La Piazza delle province di Rimini e Pesaro. Redazione : Piazza Gramsci, 34 - 47843 Misano Adriatico | p.iva 02540310402

  • Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti

Direttore Responsabile: Giovanni Cioria

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
No Result
View All Result
  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • Cronaca
    • Dalla nostra terra
    • La buona tavola
    • L’opinione
    • L’altra pagina
    • Spiega l’esperto
  • L’inchiesta
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti

© 2025 .292-