Arriva il cestino che aspira plastica dal mare. Il sindaco Matteo Ricci: «Cantiere Rossini cuore del ‘Portobello’». Ricci varca l’ingresso del Cantiere Rossini. Guardandosi intorno: «State andando come i treni. Sembra di stare in Florida», dice il sindaco al ceo Stewart Parvin e al direttore operativo Gianluca Devicienti. L’occasione è l’inaugurazione del Seabin aspira plastica. Ma il sindaco butta l’occhio all’area dei lavori: «In base al cronoprogramma comunicato dai vertici del gruppo – evidenzia Ricci – gli uffici saranno pronti a luglio. Mentre il capannone verrà ultimato per la metà di settembre. Attualmente ci sono cinque yacht a terra e tre in banchina. Con sessanta persone al lavoro tra impiegati diretti e indiretti». Insomma, per il sindaco, «il Cantiere sta diventando il cuore del ‘Portobello’. Anche per i temi di carattere ambientale». Del resto all’elenco si aggiunge l’investimento per il Seabin mangia plastica, che si aggira sui 60mila euro. Nota Devicienti: «Il Seabin è immerso nell’acqua e fissato a un pontile. La pompa aspira e butta fuori acqua, creando una sorta di decompressione all’entrata del cestello. Calamitando tutte le impurità galleggianti, con una potenza di 2500 litri all’ora». Un’azione che si estende fino a sette metri dal Seabin, «che può tirare su fino a sette chili di rifiuti al giorno». Per la dimostrazione il cestello viene svuotato davanti ai presenti, tra cui rappresentanti di Capitaneria e Guardia Costiera. «Dalle otto di mattina abbiamo raccolto molte microplastiche», sottolinea il direttore operativo. «Ma il progetto, nel complesso, vuole educare in primis al rispetto del mare. Abbiamo già coinvolto le altre realtà portuali: gli incontri sono stati positivi. Andiamo avanti». Da Ricci arriva la sponda: «Noi abbineremo una grande campagna di sensibilizzazione contro l’uso plastica. Interessando le scuole e le associazioni di ambientalisti. In modo che l’iniziativa del Cantiere Rossini diventi il cuore di una mobilitazione molto più ampia, sul lato dell’educazione ambientale». Non solo: «Stiamo parlando con la Regione, che voleva posizionare altre sue strutture per la pulizia. Chiedendo di collaborare con la vostra iniziativa, in modo da sviluppare ulteriormente il progetto nell’area».