Teatro Galli, l’Aroldo di Verdi il 27 e 29 agosto
La diretta al debutto, su Operastreming.com. Il melodramma di Verdi nel luogo in cui fu rappresentato per la prima volta nel 1857, in occasione dell’inaugurazione del teatro.
E’ un “Aroldo” inedito, con una rilettura in chiave attuale, quello che si presenterà al pubblico nel nuovo allestimento. A dare risalto alla produzione del melodramma è il coinvolgimento di importanti artisti originari del territorio – a cominciare dal direttore Manlio Benzi sul podio dell’Orchestra Luigi Cherubini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza e dallo scenografo morcianese Edoardo Sanchi, che firma con Emilio Sala la regia e la drammaturgia di uno spettacolo che nella sua concezione intende riflettere anche la storia del teatro di Rimini.
L’opera sarà anche trasmessa in diretta il 27 agosto, sulla piattaforma Opera Streaming, progetto della Regione Emilia-Romagna, coordinato del Teatro Comunale di Modena. Sarà visibile gratuitamente sul canale YouTube di OperaStreaming e accessibile dal sito internet www.operastreaming.com. Lo spettacolo resterà disponibile in differita per i sei mesi successivi.
L’iniziativa è stata presentata questa mattina in videoconferenza nella sede della Regione, alla presenza dell’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori, del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, dell’assessore alla Cultura del Comune, Giampiero Piscaglia e del direttore d’orchestra, Manlio Benzi.
“Saluto con gioia il ritorno dell’opera di Verdi “Aroldo” al Galli di Rimini- afferma l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori-, dove fu per la prima volta rappresentato, un modo speciale di festeggiare la riapertura del teatro dopo tanti anni di attesa. Apprezzo molto, come assessore alla cultura regionale, che questa produzione nasca dalla collaborazione fra il Teatro di Rimini come capofila e i teatri Alighieri di Ravenna, Pavarotti di Modena e Municipale di Piacenza. Abbiamo tanti teatri in Emilia-Romagna, e tutti con legittime ambizioni. E’ dunque importante che, anno dopo anno, si rafforzino le reti di lavoro comune e ospitalità fra i teatri e nel dialogo con i nostri centri di produzione – ERT, Fondazione della Danza, Toscanini – e con ATER. In questo caso segnalo anche quanto sia importante il coinvolgimento dell’Orchestra Luigi Cherubini e del Coro del Teatro Municipale di Piacenza”.
“I nostri teatri- aggiunge l’assessore-, non hanno certo atteso l’epidemia per sperimentare lo streaming e le nuove modalità per raggiungere un pubblico mondiale. Sicché con Opera Streaming eravamo pronti quando il nostro paese ha dovuto assumere dure limitazioni, fino all’annullamento assoluto, dello spettacolo dal vivo. Ora è importante che la ricerca di un nuovo pubblico continui con un aggiornamento continuo fino ad arrivare, come è importante proprio per l’opera, a concepire le produzioni fin dall’inizio con un doppio esito, live e on line”.
“Assicuro infine- conclude Felicori-, che continua il nostro impegno perché il Galli sia riconosciuto dal Ministero come Teatro di Tradizione”.
“Il “miracolo” nell’Aroldo è quello dell’empatia e della comprensione reciproca che, dopo l’allontanamento traumatico e una rottura apparentemente insanabile, riporta con sé un senso di speranza sull’onda del quale abbiamo voluto raccontare non solo una delle più belle opere di Verdi, ma anche un altro evento miracoloso: la ricostruzione del teatro di Rimini”. Così Emilio Sala espone il quadro concettuale di una interpretazione che è diventata una sorta di lavoro collettivo in cui tanto il lavoro musicale quanto quello registico hanno condiviso fin dall’inizio le stesse istanze drammaturgiche.
“Mi piace rifarmi alle parole di Emilio e sottolineare il carattere di possibile riconciliazione che l’opera si porta dentro – dice il maestro Manlio Benzi – per noi che insieme ci abbiamo lavorato è stata dall’inizio riconciliazione della musica con il dramma, inestricabilmente ripensati insieme, attendendo possa essere riconciliazione di un teatro e la sua storia con la comunità che attorno a quello si raccoglie”.
Nella squadra coinvolta nell’allestimento Isa Traversi cura i movimenti scenici, Giulia Bruschi le scene, Elisa Serpilli i costumi, Nevio Cavina le luci, Matteo Castiglioni i video e le proiezioni. In scena giovani e già affermati cantanti: Antonio Corianò (Aroldo) Lidia Fridman (Mina) Michele Govi (Egberto) Adriano Gramigni (Briano), Cristiano Olivieri (Govino).
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Allegato 2: Presentazione del regista Emilio Sala.pdf
Allegato 3: Scheda sull’Opera.pdf
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