IL PUNTO
di Hossein Fayaz
– Quale è il bilancio dei primi nove mesi dell’amministrazione Battazza nel campo della partecipazione?
Eccetto la modica cifra del 2% del bilancio partecipativo del 2010, c’è poco da raccontare. Diverse assemblee ed incontri, ma nessuna decisione concordata, concertata e votata insieme ai cittadini. Il nuovo accordo del PRU (Piano riqualificazione urbana) Ghigi è stato firmato, senza la partecipazione dei cittadini.
Il progetto di un centro commerciale nell’area dell’Ex Cantina Sociale già è stato approvato, senza concertarsi. La delibera sul raddoppio del capannone fieristico è stato approvato in un consiglio comunale convocato con urgenza, in sessione straordinario il 29 marzo senza provvedere di parcheggi interrati e consultazioni con nessuno. Su pochissimi terreni agricoli salvati dal cemento, ci sono cinque lottizzazioni devastanti per l’ambiente.
Se è vero che si costruisce quando serve, prima di approvare una nuova lottizzazione e lasciare la concessione di edilizia per le nuove costruzioni, perché non si fa il monitoraggio dell’edilizia – abitativa, commerciale ed artigianale – esistente e non utilizzato nel territorio comunale ed in quello dell’Unione Valconca? Ci chiediamo dove è la partecipazione dei cittadini ai progetti epocali per il futuro di Morciano, ripetuto tante volte, durante la campagna elettorale, dal candidato Battazza?
Ci auguriamo che il consiglio comunale aperto del 15 aprile diventi un efficace strumento di partecipazione.
Altra domanda: quali sono i diritti acquisiti dei proprietari dell’ex Pastificio Ghigi?
Possono costruire 7.250 mq (il 50% dei complessivi 14.500 mq della superficie dei loro terreni) di abitativo e commerciale come dal Piano regolatore. Per il Piano di Riqualificazione Urbanistica, secondo la Legge Regionale avrebbero diritto di costruire un terzo della superficie degli edifici esistenti (25.000 mq), vale a dire 8.333 mq. Inoltre, i 2 milioni di euro, la parte non saldata del parcheggio sotterraneo realizzato in Piazza Ghigi e gli 800.000, gli oneri di urbanizzazione che versarono nel dicembre 2008. Quindi, i proprietari di Rinnovamento Ghigidevono avere 2,8 milioni di euro, mentre gli stessi proprietari, fino a fine marzo 2010, per non aver rispettato gli impegni assunti con la firma dell’accordo 2003, per i 21 mesi passati dalla fine del giugno 2008, senza terminare i lavori, devono una penale di 2,9 milioni di euro al Comune.
L’accordo 2003 per inadempienza degli impegni presi dal Rinnovamento Ghigi S.r.l. come dalla Delibera del Consiglio Comunale n. 210 del 05/12/2006 è decaduto, in quanto non è stata avviata la nuova produzione a San Clemente e non erano iniziati i lavori di riqualificazione del pastificio. Di conseguenza a nostro avviso rileva grosse lacune giuridiche il permesso di costruire n.30/06 rilasciato in data 3.12.2008 dall’Ufficio Edilizia Privata del Comune di Morciano di Romagna, relativo al lotto 3-4a-4b-ex mangimificio.
Per alcuni consiglieri di maggioranza, prima delle elezioni dello scorso giugno, i 4.850 mq di negozi dell’accordo 2003 erano considerati uno scempio. Sette mesi dopo, non solo va bene quella superficie, ma lo aumentano di 2.950 mq, portandolo a 7.800 mq. Questa decisione danneggia i residenti e gli operatori commerciali e favorisce i signori del mattone.
Ci chiediamo, quale è la ragione della riduzione di 981 mq dell’abitativo e uffici nei piani superiori dai 16.181 mq previsti nel Protocollo di Accordo del febbraio 2009 (all’attuale 15.200 mq), e l’aumento di 2.950 mq di negozi al piano della strada? Non è per caso, per la ragione che un metro quadro d’appartamento costa circa € 1.800, mentre al livello della strada, un metro quadro di negozio, può costare anche circa € 4.500?
Auspichiamo una commissione d’inchiesta comunale su tutta la vicenda Ghigi ed i bilanci comunali del 2008 e 2009, per conoscere meglio i diritti acquisiti dai privati, ma anche quelli della parte pubblica e le responsabilità di chi non li ha rivendicati.
Le nostre proposte.
In sintonia con le decisioni assunte dall’assemblea pubblica della Sala Lavatoio, convocata dai comitati per la difesa dei diritti del cittadino e Morciano in Comune, il 23 febbraio scorso, sono:
1) che la delibera del consiglio comunale dell’8 febbraio 2010 riguardante “La delega al sindaco Battazza di sottoscrivere in rappresentanza del nostro Comune l’Atto integrativo venga revocata, perché un centro commerciale ed abitativo di queste proporzioni nel cuore di Morciano non è sostenibile.
2) che nel rispetto della Legge Regionale 19/1998, le superfici esistenti della Ghigi (25.000 mq), vengano divise in tre parti: un terzo (8.333 mq) ai proprietari, un terzo con la base in pianterreno (8.333 mq) per il pubblico, da costruire quando avrà a disposizione i fondi ed infine un terzo da demolire e destinare a zona verde.
3) che le vie Colombari e Crispi siano aperte e le nuove costruzioni siano distanziate non meno di 5 metri dal confine.