Capitale cultura 2026: Rimini con la Romagna candidata.
La città che guarda al futuro: tra i progetti un nuovo hub culturale e la valorizzazione dell’anfiteatro romano
Sulle note emozionanti di una versione struggente e delicata di Romagna mia nella versione di Federico Mecozzi al violino si è chiusa la cerimonia di presentazione e invio ufficiale del dossier per la candidatura di Rimini e la Romagna a capitale italiana della cultura 2026, allestita ieri pomeriggio in un Teatro Galli ‘sold out’, gremito in ogni ordine di posto. Un momento intenso, che ha fatto da ponte tra le parole di alcuni dei tanti protagonisti di questo importante percorso e la musica e la danza che dalle 19.45 in poi ha invaso le vie e le piazze del centro storico, raccogliendo migliaia di persone.
Una vera e propria festa per celebrare insieme un momento chiave del percorso di candidatura, l’invio del dossier, il documento che raccoglie il tanto lavoro portato avanti in questi mesi dal team di progetto guidato da Paolo Verri, advisor per le strategie culturali, le direttrici artistiche Francesca Bertoglio e Cristina Carlini, insieme ai direttori, ai responsabili e al personale del settore sistemi culturali di città del Comune di Rimini. La serata al Teatro Galli è stata l’occasione per ufficializzare il percorso di candidatura comune tra Rimini e la Romagna, rappresentata sul palcoscenico dal sindaco di Lugo Davide Ranalli, gli assessori alla cultura Fabio Sbaraglia (Ravenna), Carlo Verona (Cesena) e Valerio Melandri (Forlì), alla presenza dell’assessore regionale Mauro Felicori. Hanno invece inviato un messaggio non potendo essere presenti il sindaco di Imola Massimo Isola e il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, che ha ribadito il sostegno ad una candidatura che è di Rimini, della Romagna e quindi dell’intera regione.
Un progetto declinato sul domani, sul futuro, trasportato sul palco del Galli dalle voci di Giulia e Viola, due dei tanti volontari che ogni anno permettono la realizzazione di uno degli appuntamenti di eccellenza della città, Mare di Libri. A dialogare con loro il sindaco Jamil Sadegholvaad, che nelle sue parole ha espresso l’emozione per un’occasione unica, “per parlare di futuro. Perché la forma più esatta che nel corso dei mesi ha assunto il dossier della candidatura è quella di una finestra su ciò che saremo e non solo su quello siamo stati. La competizione è serrata, la concorrenza agguerrita e valida, ma di una cosa sono già certo: Rimini, con questo teatro pieno di persone, con le ragazze di Mare di Libri, con noi, con quello che siamo stati e che saremo, per me ha già vinto”.
Il dossier che guarda al futuro
Già da ieri sera il dossier di candidatura è a disposizione per chiunque volesse leggerlo sul sito https://riminicultura2026.it/ e sul sito istituzionale del Comune di Rimini www.comune.rimini.it. Un documento di 64 pagine complessive – che si apre con un testo scritto appositamente dallo scrittore Marco Missiroli e letto ieri sul palco dall’attrice Tamara Balducci – e che si sviluppa lungo quattro assi tematici – le nuove generazioni; le persone e il corpo; l’ambiente, la sostenibilità e le sfide del cambiamento; i territori, allargando lo sguardo oltre Rimini, aprendosi all’intera Romagna – concretizzati attraverso 20 progetti.
Un documento dunque che non solo traccia una linea di indirizzo, ma individua azione programmatiche mettendo a bilancio interventi come la prosecuzione negli investimenti per potenziare le infrastrutture culturali della città, ad esempio attraverso la realizzazione del nuovo hub culturale della città, dedicato in particolare alla fascia delle nuove generazioni e la valorizzazione dell’Anfiteatro romano, con l’obiettivo di completare i monitoraggi archeologici e parallelamente renderlo nuova sede per ospitare appuntamenti di carattere culturale, a partire da quelli contenuti nel programma artistico del dossier.
Una festa di cultura: i numeri della serata
Tutte sold out le visite guidate agli spazi culturali della città, mentre si è registrato un flusso continuo al Teatro Galli che, terminata la cerimonia, ha lasciato aperte le porte accogliendo complessivamente oltre 1.500 persone. Altrettanti i visitatori che hanno approfittato della serata per scoprire i tesori del Museo della Città e della domus del Chirurgo, mentre sono stati un centinaio i visitatori delle sale antiche della biblioteca Gambalunga, 150 coloro che invece hanno ammirato l’area archeologica del Teatro. Tremila la stima delle persone di ogni età che hanno ascoltato gli artisti che si sono alternati sui palchi in piazza Francesca da Rimini e piazza Malatesta, tra cui anche tanti turisti stranieri in città per questo fine settembre dal sapore ancora estivo.