L’iniziativa gradarese, che fa parte di una serie di eventi di valore scientifico e culturale organizzata dalla Soprintendenza per il patrimonio storico-artistico ed etnoantropologico delle Marche, in collaborazione con il Comune di Gradara, trova la giusta collocazione nella rocca gradarese che in età medievale e rinascimentale fu teatro di eventi bellici di notevole rilievo, con l’impiego di armi di ogni genere, indispensabili strumenti di governo delle varie signorie susseguitesi nel tempo.
Si tratta di armi scelte fra le più rappresentative, quasi tutte provenienti da paesi europei, restaurate dai tecnici del Museo di Palazzo Venezia. Le armi e le armature originali dell’epoca medievale in dotazione nel castello di Gradara e nelle altre gallerie gentilizie, furono in gran parte disperse nel tempo e superate dalla storia e dall’evolversi della tecnica militare. Nella mostra di Gradara sono presenti armi di varie tipologie: bianche, manesche, da fuoco, corte, lunghe, da botta, alcune delle quali munite di marchi e punzoni di celebri artefici. Inoltre elmi, parti e completi di armature per uomini e cavalli, alcune delle quali arricchite da scene dipinte (da parata) o da combattimento il tutto riguardante un periodo che va dal ‘400 al ‘700. Molti gli accessori e strumenti per la caccia.
Per mostrare quanto fossero presenti le armi in quei secoli e in ogni aspettativa della vita quotidiana e per tutte le età, viene esposta una corazza da bambino decorata con la Croce di Malta, probabilmente indossata per le mansioni da paggio, dato che i bambini potevano entrare nell’Ordine già a tre anni se appartenenti a famiglie prncipesche.
La mostra, inaugurata il 31 luglio scorso alla presenza del prefetto di Pesaro, Luigi Riccio, dai soprintendenti del polo museale di Palazzo Venezia, Claudio Strinati e del Patrimonio storico-artistico delle Marche, Lorenza Mochi Onori, dal direttore della rocca demaniale di Gradara, Maria Rosaria Vallazzi e dall’ideatore e curatore della manifestazione, Daniele Diotallevi, sosterà a Gradara fino al 6 novembre di quest’anno. Faceva gli onori di casa il sindaco di Gradara, Gian Franco Micucci.
Sergio Tomassoli