– Uno dei fili rossi della storia di Cattolica è il debito pubblico. Causa difficoltà economiche, il Comune di Cattolica chiese alle autorità di aggregare a sé il Comune di Gabicce Mare e parte del territorio marignanese ed anche quello di Misano. Si era nel 1934 e partì un braccio di ferro tra gabiccesi e le autorità pesaresi e marchigiane nettamente contrarie. Cattolica bussò alle porte di Roma: ministero degli Interni (retto da Mussolini).
Scrive il Prefetto di Pesaro il 25 agosto: “…ad ovviare all’attuale disagiata situazione finanziaria del Comune di Cattolica, in provincia di Forlì, venga aggregato al suo territorio, oltre e parte del Comune di San Giovanni in Marignano, il limitrofe Comune di Gabicce”.
Scrive il comando dei carabinieri di Ancona in una nota riservata: “L’eventuale aggregazione del Comune di Gabicce a quello di Cattolica produrrebbe pessima impressione nella quasi totalità della popolazione perché si ha il convincimento che tale passaggio apporterrebbe un forte aggravio di tasse essendo notorio che il Comune di Cattolica cerchi di ingrandirsi allo scopo di ricavare dei proventi maggiori onde poter pagare i considerevoli debiti contratti. Ciò premesso, il provvedimento di che trattasi provocherebbe indubbiamente dei malumori e delle proteste nella maggioranza dei cittadini che potrebbero compromettere l’ordine pubblico”.
In una seconda nota riservata, vergano i carabinieri di Ancona: “La popolazione di Gabicce essendo venuta a conoscenza della probabile aggregazione a Cattolica, ha dimostrato il suo malcontento e pare vi sia l’intenzione da parte di taluni di raccogliere firme per una petizione da presentare a qualche alta personalità onde scongiurare l’eventualità di una tale aggregazione”.