di Fabio Galli *
Come è forma e consuetudine dal 2006, nei prossimi giorni Enti locali, associazioni di categoria, Unione di costa, APT, apriranno il confronto sui risultati della Notte Rosa, con l´obiettivo di evidenziare via via le positività e individuare di converso le criticità cui mettere mano per l´edizione successiva. Questo perché, e lo dico con cognizione di causa, la Notte Rosa non è mai stato un evento `monolite´, intoccabile e inemendabile. In
ognuna delle sette edizioni che si sono sinora svolte sono stati apportati aggiustamenti per migliorare l´impatto sul territorio di un evento nazionale, davvero rimasto tra i rarissimi in piedi nell´estate italiana aggredita dalla grande crisi. Basti pensare negli anni all´allargamento della manifestazione a un week end intero, alla crescita del palinsesto più culturale oppure all´ estensione delle aree di spettacolo sino a coinvolgere fette ampissime di territorio anche non costiero o alla comunicazione nel tempo più mirata e quindi più efficace.
Il bilancio dell´edizione 2012 verrà fatto con lo stesso metodo e lo stesso spirito, tenendo conto però di un assunto a mio modo di vedere non aggirabile: la Notte Rosa è un evento di sistema, popolare (con tutto ciò che comporta in positivo e anche in negativo questo termine) dal quale la Riviera romagnola non può oggi prescindere, in termini di presenze, fatturati, immagine, iniezione di energia positiva. Dico questo anche per rispondere ad alcune polemiche, tutto sommato fisiologiche- sono state sollevate anche in passato, pur se di segno diverso- ma comunque da monitorare con attenzione se rappresentano la spia di problematiche vere e non la lamentela sterile dei `malpancisti di professione´.
L´edizione 2012 della Notte Rosa, che ha confermato la fortuna e il successo del format issandosi sugli stessi numeri del 2011 a una prima, rapida verifica, ha messo però in luce alcune criticità che si sono accentuate rispetto alle scorse edizioni e dunque da affrontare secondo quelli che sono gli strumenti in mano agli stessi organizzatori dell´evento. La problematica più delicata emersa, sempre tenendo ben presente il fatto che la Notte Rosa ha richiamato centinaia di migliaia di persone in ognuno dei tre giorni di spettacoli, è quella relativa agli eccessi nel consumo di alcol e nella `convivenza´ con i residenti. Va detto chiaramente che queste situazioni limite si sono registrate sono in alcune, specifiche zone di svolgimento dell´evento che, per la maggioranza, ha visto affollarsi un pubblico sereno, desideroso di divertirsi in maniera sana. Questa sorta di `zonizzazione del caos´ deve però essere approcciata per la prossima edizione individuando e sperimentando soluzioni preventive, magari a partire da una diversa distribuzione degli spettacoli e del programma, in modo da evitare i picchi di affollamento in questa o in quell´ area che portano con sé anche sbandati e comunque ragazzi che usano il palcoscenico dell’evento (tale è), per lasciarsi andare ad eccessiù preoccupanti. Eccessi (es. l´abuso di alcol) che rappresentano, un vero e proprio problema di disagio sociale più generale, che, sottolineo con forza, nulla ha a che fare con l’evento, la cui programmazione è costruita in maniera soft nei generi prescelti e con protagonisti artisti che nulla hanno a che fare
con lo sballo. Ne parleremo nei prossimi giorni, compreso il tema altrettanto serio del trasporto pubblico (ferroviario) durante la Notte Rosa, ma con l´idea di migliorare un evento che è già grande e che dunque non può morire paradossalmente a causa della sua grandezza.”
*Assessore al Turismo della provincia di Rimini, Fabio Galli.