Le associazioni di categoria della Romagna scrivono ai parlamentari per estendere i benefici fiscali sui canoni di locazione a tutti i fabbricati delle imprese commerciali e turistiche.
La lettera
Bar, ristoranti, alberghi, negozi, botteghe e stabilimenti balneari: sono tutti esclusi, ad eccezione della
categoria catastale C1, dalle agevolazioni del credito di imposta previste dal CuraItalia.
categoria catastale C1, dalle agevolazioni del credito di imposta previste dal CuraItalia.
Le associazioni di categoria del territorio romagnolo legate al
settore commerciale, dei pubblici esercizi e del settore turistico
della Romagna (Legacoop, Confcooperative, Confcommercio e
Confesercenti di tutto il territorio) hanno quindi deciso di prendere
carta e penna per rivolgersi ai parlamentari eletti nell’area vasta:
«Occorre prevedere che all’interno del Decreto di aprile sia garantito
agli esercenti attività di impresa dei settori commercio, pubblici
esercizi, hotel e stabilimenti balneari, un credito di imposta pari al
100% del canone di locazione o dell’affitto d’azienda relativo a tutto
il 2020, anche per gli edifici rientranti nelle categorie catastali
C1/C4/D8/D2/D3/D12», si legge nella lettera.
settore commerciale, dei pubblici esercizi e del settore turistico
della Romagna (Legacoop, Confcooperative, Confcommercio e
Confesercenti di tutto il territorio) hanno quindi deciso di prendere
carta e penna per rivolgersi ai parlamentari eletti nell’area vasta:
«Occorre prevedere che all’interno del Decreto di aprile sia garantito
agli esercenti attività di impresa dei settori commercio, pubblici
esercizi, hotel e stabilimenti balneari, un credito di imposta pari al
100% del canone di locazione o dell’affitto d’azienda relativo a tutto
il 2020, anche per gli edifici rientranti nelle categorie catastali
C1/C4/D8/D2/D3/D12», si legge nella lettera.
Parliamo di negozi e botteghe, fabbricati e locali per esercizi senza
fine di lucro, fabbricati costruiti o adattati per le speciali
esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione
diversa senza radicali trasformazioni, teatri, cinematografi, sale per
concerti e spettacoli e simili, alberghi e pensioni, posti barca in
porti turistici e stabilimenti balneari.
fine di lucro, fabbricati costruiti o adattati per le speciali
esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione
diversa senza radicali trasformazioni, teatri, cinematografi, sale per
concerti e spettacoli e simili, alberghi e pensioni, posti barca in
porti turistici e stabilimenti balneari.
Tali categorie non sono state incluse nel cosiddetto Decreto
CuraItalia, il quale all’art. 65 ha garantito agli esercenti attività
di impresa un credito di imposta pari al 60% del canone di locazione
relativo al mese di marzo 2020 in relazione agli edifici rientranti
nella categoria catastale C1: «Un segnale importante, ma non
esaustivo, che potrebbe e dovrebbe venire allargato», scrivono le
associazioni.
Le imprese romagnole del commercio, dei pubblici esercizi e del
turismo sono in gran parte collocate «nelle categorie D8, D2 per gli
alberghi e D12 per gli stabilimenti balneari, attività queste per la
stragrande maggioranza in affitto».
CuraItalia, il quale all’art. 65 ha garantito agli esercenti attività
di impresa un credito di imposta pari al 60% del canone di locazione
relativo al mese di marzo 2020 in relazione agli edifici rientranti
nella categoria catastale C1: «Un segnale importante, ma non
esaustivo, che potrebbe e dovrebbe venire allargato», scrivono le
associazioni.
Le imprese romagnole del commercio, dei pubblici esercizi e del
turismo sono in gran parte collocate «nelle categorie D8, D2 per gli
alberghi e D12 per gli stabilimenti balneari, attività queste per la
stragrande maggioranza in affitto».
«Ciò sta creando una disparità negativa, poiché riduce quella
potenzialità di riduzione dei costi per la quale tutte le imprese sono
impegnate e che, invece, in questa fase riteniamo indispensabile
rendere possibile per una platea più ampia».
potenzialità di riduzione dei costi per la quale tutte le imprese sono
impegnate e che, invece, in questa fase riteniamo indispensabile
rendere possibile per una platea più ampia».
Le associazioni riconoscono che «Le misure fino ad ora garantite dal
Governo hanno cercato di offrire opportunità di tenuta alle imprese».
Stante la situazione attuale, però il supporto andrà rafforzato e
“personalizzato”, «come ci auguriamo possa avvenire già nell’ambito
del prossimo Decreto di aprile».
«Sono note – si legge nella lettera – le dimensioni della situazione
di difficoltà che ha colpito, a causa dell’emergenza determinata dal
Covid-19, la rete commerciale, dei pubblici esercizi e del settore
turistico della Romagna. Si tratta di una condizione già grave che,
fatalmente, è destinata purtroppo a peggiorare sia per il dilazionarsi
del momento della riapertura per tanti, che per l’inevitabile
contrazione che i consumi subiranno da qui ad un periodo oggi nemmeno
definibile».
«Siamo certi – conclude la missiva – che la vostra perfetta conoscenza
della realtà romagnola vi porterà a voler appoggiare una richiesta che
sarebbe molto apprezzata dalle imprese che rappresentiamo».
Governo hanno cercato di offrire opportunità di tenuta alle imprese».
Stante la situazione attuale, però il supporto andrà rafforzato e
“personalizzato”, «come ci auguriamo possa avvenire già nell’ambito
del prossimo Decreto di aprile».
«Sono note – si legge nella lettera – le dimensioni della situazione
di difficoltà che ha colpito, a causa dell’emergenza determinata dal
Covid-19, la rete commerciale, dei pubblici esercizi e del settore
turistico della Romagna. Si tratta di una condizione già grave che,
fatalmente, è destinata purtroppo a peggiorare sia per il dilazionarsi
del momento della riapertura per tanti, che per l’inevitabile
contrazione che i consumi subiranno da qui ad un periodo oggi nemmeno
definibile».
«Siamo certi – conclude la missiva – che la vostra perfetta conoscenza
della realtà romagnola vi porterà a voler appoggiare una richiesta che
sarebbe molto apprezzata dalle imprese che rappresentiamo».
La nota è firmata da Legacoop Romagna (il Presidente Mario Mazzotti);
Confcooperative Ravenna-Rimini (il Presidente Luca Bracci);
Confcooperative Forlì-Cesena (il Presidente Mauro Neri); AGCI
Emilia-Romagna (delegato territoriale Alessandro Brunelli);
Confcommercio Ravenna (il Presidente Mauro Mambelli); Confcommercio
Cesena (il Presidente Augusto Patrignani); Confcommercio Forlì (il
Presidente Roberto Vignatelli); Confcommercio Rimini (il Presidente
Gianni Indino); Confesercenti Ravenna (il Presidente Monica
Ciarapica); Confesercenti Forlì (il Presidente Mauro Lazzarini);
Confesercenti Cesena (il Presidente Cesare Soldati) e Confesercenti
Rimini (il Presidente Fabrizio Vagnini).
Confcooperative Ravenna-Rimini (il Presidente Luca Bracci);
Confcooperative Forlì-Cesena (il Presidente Mauro Neri); AGCI
Emilia-Romagna (delegato territoriale Alessandro Brunelli);
Confcommercio Ravenna (il Presidente Mauro Mambelli); Confcommercio
Cesena (il Presidente Augusto Patrignani); Confcommercio Forlì (il
Presidente Roberto Vignatelli); Confcommercio Rimini (il Presidente
Gianni Indino); Confesercenti Ravenna (il Presidente Monica
Ciarapica); Confesercenti Forlì (il Presidente Mauro Lazzarini);
Confesercenti Cesena (il Presidente Cesare Soldati) e Confesercenti
Rimini (il Presidente Fabrizio Vagnini).