Clara Calamai, grande attrice, è stata il primo seno nudo del cinema italiano nel 1941; fotogrammi per meno di un secondo. Origine toscana, ma riminese d’adozione perché la sorella aveva sposato un Bonizzato; così lei si era trasferita a Rimini. Grazie al nipote Marino, prestigioso architetto, dal 7 settembre una rassegna, una mostra e una cerimonia dedicata alla grande attrice italiana.
È stata una delle grandi dive del cinema italiano. Negli anni Quaranta, quintessenza del divismo autarchico, trasformata da Visconti che la scelse come protagonista di Ossessione, il film-manifesto del Neorealismo, ha saputo seguire le evoluzioni del cinema senza perdere di autenticità fino all’ultima pellicola, con Dario Argento.
A partire da mercoledì 7 settembre il Comune di Rimini ha deciso di ricordarla con un programma di iniziative dal titolo “A Clara Calamai”. Il 7 settembre, il giorno di nascita, l’attrice è stata celebra- • INCOLLA SUL TUO VECCHIO DAVANZALE IL COPRISOGLIA IN MARMORESINA • COMPLETA IL CAPPOTTO TERMICO CON MENO COSTI E MENO TEMPO • ABBATTI IL PONTE TERMICO Via Tavoleto, 95 – SAN CLEMENTE (Rimini) – 0541.988932 www.marmoresina.net – info@marmoresina.net Clara Calamai (Prato 7 settembre 1915 – Rimini, 21 settembre 1998) Calamai, mostra sull’attrice del primo nudo LA CULTURA ta con una cerimonia alle ore 11.30 presso il cimitero monumentale di Rimini, dove Clara Calamai è sepolta; qui verrà svelata una stele in suo ricordo, posta alle spalle del monumento funebre di Federico Fellini. Lo stesso giorno, alle ore 17, presso la Galleria dell’Immagine della Biblioteca Gambalunga è stata inaugurata la mostra fotografica “Zia Clara”, curata dall’architetto riminese Marino Bonizzato, nipote della grande attrice, nella quale si possono vedere una selezione di foto private della Calamai. La settimana successiva, presso la sala della Cineteca Comunale, una rassegna di tre film: L’avventuriera del piano di sopra di Raffello Matarazzo (mercoledì 14 settembre), Ossessione di Luchino Visconti (mercoledì 21 settembre) e infine Profondo rosso di Dario Argento (mercoledì 28 settembre).
La mostra, riguarda l’immagine privata dell’attrice. In particolare, oltre ad alcuni suoi mobili, abiti e “foto di famiglia”, sono esposte immagini di quadri e oggetti “non a caso” da lei scelti per arredare la pro- • Clara Calamai, grande attrice, è stata il primo seno nudo del cinema italiano nel 1941; fotogrammi per meno di un secondo. Origine toscana, ma riminese d’adozione perché la sorella aveva sposato un Bonizzato; così lei si era trasferita a Rimini. Grazie al nipote Marino, prestigioso architetto, dal 7 settembre una rassegna, una mostra e una cerimonia dedicata alla grande attrice italiana È stata una delle grandi dive del cinema italiano.
Negli anni Quaranta, quintessenza del divismo autarchico, trasformata da Visconti che la scelse come protagonista di Ossessione, il film-manifesto del Neorealismo, ha saputo seguire le evoluzioni del cinema senza perdere di autenticità fino all’ultima pellicola, con Dario Argento. A partire da mercoledì 7 settembre il Comune di Rimini ha deciso di ricordarla con un programma di iniziative dal titolo “A Clara Calamai”. Il 7 settembre, il giorno di nascita, l’attrice è stata celebra ta con una cerimonia alle ore 11.30 presso il cimitero monumentale di Rimini, dove Clara Calamai è sepolta; qui verrà svelata una stele in suo ricordo, posta alle spalle del monumento funebre di Federico Fellini. Lo stesso giorno, alle ore 17, presso la Galleria dell’Immagine della Biblioteca Gambalunga è stata inaugurata la mostra fotografica “Zia Clara”, curata dall’architetto riminese Marino Bonizzato, nipote della grande attrice, nella quale si possono vedere una selezione di foto private della Calamai. La settimana successiva, presso la sala della Cineteca Comunale, una rassegna di tre film: L’avventuriera del piano di sopra di Raffello Matarazzo (mercoledì 14 settembre), Ossessione di Luchino Visconti pria casa romana. In mostra anche un plastico della stele, realizzata dai nipoti. Accompagna la mostra un’intervista, articolata in tre parti, a firma del giovane giornalista Alessandro Iannacci di Bologna. Nata a Prato il 7 settembre 1915 e morta a Rimini il 21 settembre 1998, Clara Calamai è stata una delle ultime dive del cinema italiano.
Nel decennio 1938-1947 (in cui si concentra la maggior parte della sua filmografia) fu prima femme fatale, come nei film di Alessandro Blasetti, e poi donna fragile e inquieta a partire da Ossessione (1943) di Luchino Visconti, che rappresentò il culmine della sua carriera. Nel 1938 ebbe il primo ruolo importante in Ettore Fieramosca di Blasetti. Il successo di questo film fece sì che la Calamai sostituisse agli occhi del pubblico attrici statunitensi come Merle Oberon o Dorothy Lamour, impersonando la parte della vamp. La sua popolarità raggiunse il culmine nel triennio 1940-1942, quando interpretò una ventina di film, spesso in costume, il più celebre dei quali fu La cena delle beffe (1942) di Blasetti. Un radicale cambiamento della sua immagine cinematografica si ebbe quando Visconti la scelse come protagonista di Ossessione, il film-manifesto del Neorealismo. Successivamente interpretò altri ruoli importanti come quello di un’operaia in Due lettere anonime (1945) di Mario Camerini, o di una contadina in Adultera (1946) di Duilio Coletti, che le valse il Nastro d’argento come migliore attrice. Significative furono le apparizioni nei film Le notti bianche (1957) di Visconti, e Profondo rosso (1975) di Dario Argento. La mostra rimarrà aperta fino al 28 settembre, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalla 16 alle 18, mentre al sabato dalla 9 alle 12.