Gerani, un bel gesto
di Enzo Cecchini
In novembre l’amministrazione comunale di Cattolica ha inaugurato la struttura protetta polifunzionale per anziani Vici Giovannini. Inaugurazione arrivata in extremis, visto che stavano per scadere i termini (5 anni dalla morte di Renata Giovannini) per fare propria l’intera eredità della benefattrice. Qualcuno ha subito sollevato qualche dubbio sulla realizzazione del centro sul Monte Vici, argomentando che ciò che è stato partorito non sia corrispondente con quello richiesto nel testamento della Giovannini. Ma questa è un’altra storia; ci auguriamo che la polemica “strumentale” non vada ad inficiare una meritevole realizzazione.
Questo anche alla luce dell’aumento della popolazione anziana, e il centro ricreativo diurno soddisfa una domanda diffusa di ritrovo, aggregazione e socializzazione dei nostri anziani. Tanto per intenderci, la popolazione cattolichina è composta da circa il 23% di ultra sessantacinquenni. E la percentuale è destinata ad aumentare, visto la carenza abitativa esistente per l’esoso prezzo degli affitti e un mercato immobiliare accessibile solo ai ricchi.
L’edificio è stato ristrutturato abilmente dai tecnici del Comune di Cattolica, un immobile storico che compare già nel catasto Gregoriano (1816-1834). La porzione comunale deriva da una ristrutturazione di fine ‘800 di più nuclei abitativi e di servizio, annessi ad una azienda agraria della quale facevano parte più strutture edilizie.
Come dall’atto del notaio A. Baldassarri del 23/6/1946 con cui Vici Alba, Giovannini Irma, Renato e Renata e Andreani Luigi, hanno proceduto alla divisione del patrimonio in comune spettanza, il fabbricato: “…in seguito alle distruzioni provocate dalla guerra, ha perduto la destinazione urbana e divenuta casa colonica e trovasi al servizio dei terreni”. Il fabbricato è poi stato restituito alla sua forma attuale a fine anni ’40, inizi ’50. Ricordiamo che l’immobile si trova in un’area soggetta a vincolo, e che la ristrutturazione è stata autorizzata e seguita dalla Soprintendenza.
C’è, però, un problema: la struttura protetta per i nostri anziani costituisce solo la metà di tutto l’edificio. L’altra metà è di proprietà di privati. Tra questi, persone ben informate, dicono che ci sia la famiglia Gerani della Gilmar. Chi ha avuto l’occasione di visitare il sito è rimasto colpito da due cose. Primo: un edificio ristrutturato solo a metà, con l’altra parte che si presenta come un rudere esteticamente brutto e forse (?) pericolante. Secondo: appare immorale lasciare spazi marcire, mentre potrebbero servire per un fine di grande utilità sociale e sensibilità civile, per potere così restituire l’edificio completo agli anziani della nostra città.
Vogliamo, da questo giornale, lanciare un accorato appello alla famiglia Gerani, affinché ceda, gratuitamente, al Comune la parte di sua proprietà per fare più grande, ricca e accogliente la struttura protetta polifunzionale Vici Giovannini. La città ne sarebbe entusiasta e riconoscente.