La Provincia di Rimini dal 2012 partecipa con ‘entusiasmo’ al progetto europeo 4Power sull’eolico off shore che potrebbe essere realizzato al largo delle coste riminesi. Il punto della situazione è stato fatto a Ecomondo nel corso di un meeting con tutti gli altri partner dell’Unione europea. L’occasione è servita alla Provincia di Rimini per presentare gli ultimi dati della misurazione del vento raccolti attraverso il sofisticato anemometro (Lidar) posizionato sulla piattaforma metanifera dell’ENI Azalea B a poca distanza dalle nostre coste. L’ultima campagna anemometrica dimostra l’esistenza di un vento che soffia a una velocità media, nell’arco di un anno, di 6 metri al secondo. Abbastanza affinchè l’impianto possa funzionare al meglio? Energia 2020, la società che ha acquistato e dato in comodato ad uso gratuito l’anemometro alla Provincia, si è dichiarata “soddisfatta” dei dati fin qui raccolti.
Nell’incontro pubblico “Off shore wind day” i vertici locale dell’ente ha chiesto al Ministero “chiarezza sui tempi e sulle procedure che troppo spesso frenano gli investimenti delle imprese interessate”. “Ora si tratta di passare alla fase di redazione di uno studio di fattibilità economico finanziario” dichiara la Provincia e “verificare costi e ricavi”. Se in mare – aggiunge – si riuscissero a posizione pale eoliche capaci di produrre, come ipotizzato, 40 MW di potenza avremmo circa il 4% del fabbisogno di energia elettrica prodotto da questa wind farm”. L’Assessore all’Energia, Stefania Sabba, ha posto due questioni che vanno affrontate a livello nazionale: il tema della partecipazione dei cittadini nel processo decisionale di autorizzazione degli impianti, da definire anche legislativamente; e quello della distribuzione dei vantaggi economici prodotti dagli impianti. Nel senso che è opportuno creare un legame tra l’impianto e il territorio che lo ospita, non solo royalties ai Comuni, ma ad esempio opere pubbliche come avviene in altri Stati dell’Unione Europea, o energia (gas o elettrica) da restituire alla comunità locale. Al progetto europeo 4POWER partecipano, oltre la Provincia di Rimini, 11 partner di 9 diversi Stati dell’UE, dalla Provincia di Groningen (NL) al Dundee College Industries Institute (UK); dal Rostock Business and Technology Development GmbH (DE) al German Off Shore y Foundation (DE), passando per un istituto delle Azzorre, Malta, Corfù, una Associazione della Lituania e l’Istituto Marittimo di Gdansk (PL).
RINNOVABILI CERCASI – Il bilancio energetico della Provincia di Rimini presentato nel 2012 e riferito al 2010 fa segnare un consumo finale pari a 817 ktep (1 ktep equivale a 1000 tonnellate di petrolio). Tale fabbisogno è coperto per il 33,05% dal petrolio, per il 46,14% dal gas naturale, per il 17,87% dall’energia elettrica e solo per il 3,06% dalle fonti rinnovabili. Queste le azioni fino ad oggi in capo alla Provincia: semplificazione delle procedure per il rilascio autorizzazioni, monitoraggio sviluppo impianti a fonte rinnovabile, Web gis – georiferimento impianti, interventi di comunicazione e diffusione buone pratiche, conclusione e implementazione Piano Clima e adozione misure conseguenti.
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