• Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti
MENSILE DI POLITICA ECONOMIA CULTURA SPORT E COSTUME DELLE PROVINCE DI RIMINI E PESARO - TEL. 0541-611070
lunedì, Maggio 29, 2023
21 °c
Rimini
19 ° Mar
19 ° Mer
19 ° Gio
21 ° Ven
  • Login
 
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
 
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
  • Inchieste
No Result
View All Result
  • Politica
  • Economia
  • Ambiente
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • CRONACA
    • DALLA NOSTRA TERRA
    • LA BUONA TAVOLA
    • L’OPINIONE
    • L’ALTRA PAGINA
    • VARIE
  • Inchieste
No Result
View All Result
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino
Home Economia

Economia. Si affaccia lo spettro della stagflazione

Redazione di Redazione
5 Ottobre 2021
in Economia
Tempo di lettura : 4 minuti necessari
A A
Vignetta di Cecco

Vignetta di Cecco

ceccoeconomia21 1
Vignetta di Cecco

 

Tratto da lavoce.info

DI RONY HAMAUI, professore a contratto presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e presidente di Intesa Sanpaolo ForValue

Nuove nuvole si stagliano sull’orizzonte internazionale: quelle della stagflazione. Non sarà probabilmente forte e duratura come negli anni Settanta, ma l’economia mondiale potrebbe rallentare e una moderata inflazione durare più a lungo del previsto.

Un nuovo pericolo all’orizzonte

Mentre il governo Draghi celebra con la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza gli eccellenti risultati raggiunti quest’anno (Pil al 6 per cento e debito pubblico in calo al 153,5 per cento) e le rosee previsioni per l’anno prossimo (Pil al 4,5 per cento e debito al 149,4 per cento), nuove nuvole si stagliano sull’orizzonte internazionale: quelle della stagflazione. L’eventualità, oggi sulla bocca di tutti, è stata evocata per la prima volta qualche mese fa da Nouriel Roubini, che aveva già previsto la crisi finanziaria del 2007-2009. Ciò che è più grave è che i mercati finanziari con le repentine cadute dei prezzi delle azioni e dei titoli governativi americani, osservati negli scorsi giorni, cominciano a ritenere probabile un simile scenario. Anche i governatori di numerose banche centrali iniziano a dubitare del fatto che la crescita dei prezzi delle materie prime e degli altri beni abbia breve durata. Vincoli all’offerta e la rottura di molte filiere stanno mettendo in ginocchio le produzioni di molteplici settori così come la riconversione a fonti di energia meno inquinanti in Cina e in Europa aumenta i costi e crea non pochi problemi produttivi. Il cospicuo aumento dei prezzi dell’energia rischia poi di erodere il potere d’acquisto dei consumatori, che durante la crisi aveva conosciuto una forte impennata data dal risparmio forzoso indotto dai lockdown e dai generosi aiuti pubblici decisi dai governi.

Cos’è la stagflazione

Il termine stagflazione è stato coniato a metà degli anni Sessanta dal cancelliere dello scacchiere Iain Macleod per descrivere la situazione di stagnazione economica e alta inflazione che caratterizzava l’economia inglese di allora. La parola, tuttavia, divenne popolare all’inizio degli anni Settanta, quando a seguito della crisi petrolifera i principali paesi occidentali si trovarono in una condizione fino allora inedita di bassa crescita e alta inflazione. Anche se Keynes nella Teoria Generale accenna a una simile congiuntura e Samuelson ne parla esplicitamente in diverse occasioni, la stagflazione non è uno scenario ritenuto standard dalle teorie keynesiane, dove a un aumento della disoccupazione si associa una bassa crescita dei salari e dell’inflazione (si pensi alla curva di Phillips).

Le cause della stagflazione sono generalmente attribuite a due ordini di problemi: 1) vincoli o shock all’offerta, quali un aumento del prezzo dell’energia, che fanno salire l’inflazione e rendono meno profittevoli numerose produzioni; 2) politiche monetarie e fiscali eccessivamente espansive che aumentano la domanda e facilitano la crescita dei prezzi. Oggi, come negli anni Settanta, entrambe queste condizioni sono presenti e giustificano le preoccupazioni di molti economisti.

In un recente articolo Kenneth Rogoff traccia diverse similitudini di natura politico-economica fra l’America di allora e di oggi: la sconfitta militare in Vietnam e quella in Afganistan; la caduta di un presidente che aveva messo a repentaglio le istituzioni, allora Richard Nixon e oggi Donald Trump; il forte disavanzo pubblico; la caduta della produttività e così via.

Purtroppo, curare la stagflazione non è affatto facile, poiché politiche monetarie espansive non fanno altro che esacerbare l’inflazione, mentre politiche restrittive deprimono ulteriormente la crescita. In effetti negli anni Settanta ci vollero quasi dieci anni e la vigorosa cura Volcker del 1979-1983 per debellare il fenomeno, al costo di una pesante, anche se breve, recessione.

Le differenze con gli anni Settanta

La situazione di oggi, tuttavia, sembra per molti aspetti diversa da quella degli anni Settanta. Da un lato, usciamo dalla più pesante deflazione degli ultimi settanta anni e la ripresa appare vigorosa anche se incerta. In molti paesi la capacità occupata rimane ancora sotto i livelli precrisi, mentre è ripartita una nuova fase d’investimenti che è destinata a incrementare l’offerta e aumentare l’efficienza produttiva. Inoltre, le banche centrali godono, almeno nei paesi avanzati, di un’indipendenza e di una credibilità che certamente non avevano negli anni Settanta. Dall’altro, oggi i bilanci pubblici, ma anche privati, presentano livelli di debito da economia di guerra, che necessitano non solo di bassi tassi d’interesse e di una forte crescita ma anche di un po’ d’inflazione. Solo così il debito accumulato risulta sostenibile, soprattutto se rapportato al Pil nominale. Si spiega così l’imbarazzo delle banche centrali nell’abbandonare gli straordinari stimoli che hanno dovuto adottare per contrastare la peggiore epidemia dell’ultimo secolo, ma ciò pone in discussione la loro effettiva indipendenza.

In fin dei conti, è probabile che non assisteremo a una forte e duratura stagflazione, ma il rischio che l’economia mondiale rallenti e che una moderata inflazione duri più a lungo del voluto è certamente da mettere in conto. Di qua la necessità del governo Draghi di accelerare le riforme previste dal Recovery Plan e di augurarsi che la Banca centrale europea non legga il suo mandato alla stabilità dei prezzi in maniera rigida.

Lavoce è di tutti: sostienila
Lavoce.info non ospita pubblicità e, a differenza di molti altri siti di informazione, l’accesso ai nostri articoli è completamente gratuito. L’impegno dei redattori è volontario, ma le donazioni sono fondamentali per sostenere i costi del nostro sito. Il tuo contributo rafforzerebbe la nostra indipendenza e ci aiuterebbe a migliorare la nostra offerta di informazione libera, professionale e gratuita. Grazie del tuo aiuto

Articolo precedente

Gradara. Sindaco, il candidato unico Gasperi riconfermato

Articolo seguente

Rimini. Sandra Sabattini, “la santa della porta accanto”. Beatificazione il 24 ottobre

Redazione

Redazione

REDAZIONE LA PIAZZA

Articoli Collegati

Vignetta di Cecco
Economia

Economia. Bicamerale con svista

20 Maggio 2023
Vignetta di Cecco
Economia

Economia. Bicamerale con svista

12 Maggio 2023
turismo presenze 20121
Economia

Piove, meteorologo ladro

10 Maggio 2023
Vignetta di Cecco
Economia

Residenze universitarie: l’occasione persa del Pnrr*

9 Maggio 2023
Vignetta di Cecco
Economia

Quanto ci costa la mala-burocrazia

5 Maggio 2023
Vignetta di Cecco
Economia

Misure contro la povertà: c’è chi ne ha diritto, ma non lo sa

2 Maggio 2023
fotovoltaico 21
Economia

Fotovoltaico e terreni agricoli: gli interessi in campo

26 Aprile 2023
Vignetta di Cecco
Economia

Paradossi della politica migratoria italiana

25 Aprile 2023
Mostra più articoli
Articolo seguente
Sandra Sabattini (Riccione 1961 - Bologna 1984)

Rimini. Sandra Sabattini, "la santa della porta accanto". Beatificazione il 24 ottobre

di Marino Bonizzato

Rimini. Come reagiranno gli italiani alla proposta della terza dose?

felliniillustra9

Rimini. Libro: “Federico Fellini. La vita è sogno, il sogno è vita” l'8 ottobre

Vignetta di Cecco

Provincia di Rimini. Covid: 15 nuovi positivi (41.258 il totale). Terapia intensiva: 4. Decessi: nessuno

Please login to join discussion
 

Ricerca articoli e archivi

No Result
View All Result

Articoli

 
Recupero acqua piovana
gruppo292.com

Articoli recenti

  • Le inutili sfilate dei politici nei territori alluvionati 29 Maggio 2023
  • Aprilia week, oltre 15mila a Misano World Circuit. Raccolti oltre 200mila euro per gli alluvionati emiliono romagnoli 29 Maggio 2023
  • Angolo del dialetto. S É NZA T È TUL 29 Maggio 2023
  • Amerigo Gallori: festa per il centenario. Gli omaggi del sindaco Franca Foronchi 28 Maggio 2023
  • Alluvione, dalla Regione rimborso per coloro i quali hanno lasciato casa 28 Maggio 2023
La Piazza | Notizie, Politica, Economia, Cultura e Società dalla Provincia di Rimini e Pesaro-Urbino

© 2022 .292-

La Piazza delle province di Rimini e Pesaro. Redazione : Piazza Gramsci, 34 - 47843 Misano Adriatico | p.iva 02540310402

  • Chi siamo
  • Redazione
  • Collabora con noi
  • Pubblicità
  • Contatti

Direttore Responsabile: Giovanni Cioria

No Result
View All Result
  • Home
  • Politica
  • Economia
  • Cultura
  • Sport
  • Turismo
  • Eventi
  • Rubriche
    • Cronaca
    • Dalla nostra terra
    • La buona tavola
    • L’opinione
    • L’altra pagina
  • L’inchiesta
  • Redazione
  • Pubblicità
  • Contatti

© 2022 .292-

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In