BCC GRADARA – LA BANCA DIFFERENTE
– “Da questa posizione, il colpo d’occhio della sala è particolarmente significativo; sembra si sia riunita l’intera città.
Testimonia il grande livello di partecipazione, la profonda considerazione ed il gradimento, per un evento culturale che ha come protagonista ancora una volta Guido Paolucci e la BCC di Gradara.
Vi assicuro che tutto questo è molto toccante. Sono assalito da sentimenti di emozione, di entusiasmo, di soddisfazione, e di orgoglio.
Emozione, perché parliamo di un grande uomo, di Guido Paolucci.
Entusiasmo, perché questa partecipazione ci spinge a proseguire, a migliorare, ed a farlo, con sempre maggior entusiasmo.
Soddisfazione, per come viene riconosciuto e ricordato questo grande personaggio; soddisfazione, quindi, per Guido e per i suoi familiari.
Orgoglio, perché tocca a me portarvi il saluto della BCC, presentare quest’ultima opera di Guido Paolucci; e poi, perché fra la comunità di Cattolica, fra questo pubblico, e la BCC di Gradara, è nato un feeling particolare che mi rende orgoglioso”.
Con queste affettuose parole, Fausto Caldari, presidente della Bcc di Gradara, ha sintetizzato la vita di Guido Paolucci e il suo rapporto con Cattolica durante la presentazione di “C’era una volta Cattolica” lo scorso 16 dicembre, libro che aveva terminato il 17 luglio, due giorni prima della prematura scomparsa, a 74 anni. La pubblicazione è talmente piaciuta che ne sono rimaste poche decine di copie.
Sul palco con il presidente Caldari, Luigi D’Annibale (direttore generale dell’istituto di credito), Umberto e Andrea (rispettivamente, fratello e figlio di Guido).
A proposito dei tre libri che raccontano la storia di Cattolica, ha sottolineato D’Annibale: “Guido, professore e maestro si è in qualche modo sdoppiato, fuggendo dalla sua vita lavorativa ed immergendosi in un mondo di fantasia per i nostri figli e nipoti. Il mondo della sua infanzia e della sua giovinezza, il periodo che corre dagli anni precedenti il secondo conflitto mondiale, a quegli anni Cinquanta anticipatori della rivoluzione culturale ed economica degli anni Sessanta definita poi come il boom”.
Dal fratello Umberto, numero uno della Microsoft Europa e neo presidente dell’Enit (Ente nazionale per il turismo), istantanee sulla personalità del prestigioso professore universitario: “Insieme ci siamo sempre divertiti. Non ho fatto il medico ma l’ingegnere perché era inarrivabile”.
Il figlio Andrea, regista di teatro, ha raccontato le ragioni della brevità degli interventi del babbo: “Per apprezzare una tagliatella, bisogna alzarsi con la voglia della fame”.
Poi, Micaela, attrice, moglie di Andrea, ha letto frammenti del libro: piacevoli, divertenti, rigorosi, come la personalità di Guido Paolucci.