“Sembra tutto già visto. Incapace nelle cose concrete e nei fatti di arginare l’inflazione e il caro vita, di utilizzare risorse europee e rispondere a catastrofi come l’alluvione, la presidente Meloni corre dietro a video e a trovate estemporanee. E allora alla presidente Meloni ricordiamo che anche qui in Romagna c’è un conto da pagare. E non per colpa di un gruppo di scrocconi che si sono alzati dal tavolo senza pagare”. Lo dichiara il coordinatore per l’alluvione del Partito Democratico alla Camera Andrea Gnassi.
“È il conto di quella che è stata classificata come la terza catastrofe ambientale mondiale del primo semestre 2023. È il conto degli autospurghi e delle idrovore che hanno aspirato acqua e fango. È il conto delle ruspe che hanno iniziato a liberare le strade dalle frane e a ricostruire gli argini. È il conto delle case distrutte, delle cose care perse per sempre. È il conto degli idraulici, degli elettricisti e di imprese travolte e di famiglie rimaste senza casa. Ecco Meloni: c’è questo conto da pagare ed è salato” prosegue Gnassi, concludendo: “Aspettiamo che con la stessa solerzia, con la stessa velocità di reazione venga pagato anche questo conto, dopo la letterina di ferragosto all’Emilia Romagna dove si diceva che va tutto bene. Qui non c’è qualcuno che è scappato dal ristorante, ma un governo intero da una regione colpita duramente da una alluvione devastante”.